ALBICOCCO
La coltivazione dell’albicocco è molto diffusa in varie regioni del nostro Paese.
L’albicocco (Prunus armeniaca) è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rosacee.
L’albicocco ha varie origini: cinese, centroasiatica e irano-caucasica. L’epiteto “armeniaca” attribuito alla pianta da Linneo (il grande scienziato considerato come il padre della moderna classificazione scientifica dei vari organismi viventi) deriva dal fatto che egli riteneva che la pianta fosse originaria dell’Armenia. La pianta è stata diffusa nel continente europeo moltissimi secoli fa dagli arabi.
E’ una pianta dalle medie dimensioni , raggiunge un’altezza di circa 7 metri. Le piante coltivate raggiungono un’altezza di 3 metri.
Ha foglie verdi a forma di cuore e con i margini seghettati; i fiori sono di un bel colore bianco-roseo. Il frutto, l’albicocca, è una drupa carnosa di forma ovoidale e con seme osseo. Il colore della buccia cambia a seconda delle varietà; si va dal giallo chiaro all’arancio intenso.
L’albicocco si adatta a diverse zone climatiche in base ai portainnesti. QuellI maggiormente utilizzati in azienda sono:
- Portainnesto Mirabolano 29C: è il portinnesto più diffuso in Italia grazie al suo rapido adattamento ai terreni compatti ed asfittici. Inoltre, presenta un elevata affinità d’innesto, un aumento della produttività sia in termini qualitativi che quantitativi. Mirabolano 29C ha una media vigoria ed emette pochi polloni.
- Portainnesto Mirabolano da Seme: Si adatta a quasi tutti i tipi di terreno, anche se argillosi e calcarei. Resiste bene alla siccità. in terreni anche stanchi riesce a dare vigoria alla pianta
- superando la crisi del ristoppio. In terreni stanchi, riesce a dare vigoria alla pianta superando la crisi del ristoppio.
Per quanto concerne l’esposizione, è preferibile posizionare la pianta in una zona parzialmente ventilata e priva di umidità; ciò serve alla prevenzione di patologie fungine, avversità alle quali l’albicocco è purtroppo molto soggetto. Non c’è bisogno di dire che anche questa Rosacea, come la maggior parte delle piante, da frutto e no, teme molto i ristagni idrici.
Per la piantagione è possibile effettuare il trapianto di esemplari di qualsiasi età, ma il consiglio è quello di mettere a dimora piantine che abbiamo almeno due anni.
La messa a dimora, che può essere effettuata da ottobre ad aprile.
Molte varietà di albicocco sono autofertili non necessitano, quindi, della vicinanza di altre varietà di albicocchi, specialmente le piante tradizionali prodotte in azienda.
Nota: Le nuove Varietà francesi, coperte da privatina, per la maggior parte, hanno invece bisogno di essere impollinati.
Per quanto concerne gli interventi di irrigazione, si tenga conto che l’albicocco non è una pianta particolarmente esigente.
La potatura non deve essere particolarmente aggressiva perché possono risultare stressanti per questa pianta. Per quanto concerne i periodi, la potatura invernale va effettuata, a seconda delle zone, nel periodo che va da fine gennaio a fine febbraio. Invece la potatura estivasi pone come scopo quello di arieggiare la pianta e quello di rimuovere i succhioni, dovrebbe essere effettuata tra fine giugno e inizio luglio.
La raccolta delle albicocche si effettua da Maggio a metà Luglio, dipende dalle varietà.
Un ultimo cenno va alle avversità; quelle che maggiormente interessano l’albicocco sono gli afidi, le cocciniglie, la tignola, il corineo e la moniliosi.
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