PESCO
Il Pesco (Prunus persica) è un albero da frutto che appartiene alla famiglia botanica delle Rosaceae, genere Prunus In gergo agronomico il pesco è ricompreso tra le Drupacee.
Originario dell’Ovest della Cina, La coltivazione del pesco fu introdotta nell’Impero Romano, grazie ad Alessandro Magno. Per le favorevoli condizioni climatiche si è diffuso in tutto il Bacino del Mediterraneo. L’Italia, da sempre, è produttore leader nel Mediterraneo, è oggi ai primi posti nella produzione mondiale di pesche. In particolar modo Emilia Romagna e Campania.
La scelta del Portainnesto per la coltivazione del pesco naturalmente è molto importante, quelli principali utilizzati in azienda sono:
Portainnesto GF 677: E’ un ibrido di pesco e mandorlo. E’ il portainnesto più usato, in quanto garantisce una crescita regolare delle piante, con un’elevata produttività. E’ buono anche sui terreni siccitosi e con un’alta percentuale di calcare attivo.
Portainnesto Franco Selvatico: E’ il più classico dei portainnesti, anche se in progressivo abbandono. E’ poco vigoroso, adatto per terreni con un ottimo drenaggio, vergini, fertili, profondi. Data la poca vigoria si adatta bene a varietà molto vigorose. Ha un’elevata sensibilità alla clorosi ferrica e non tollera i ristagni idrici e la stanchezza del terreno.
Portainnesto Puebla de Soto o Adesoto: Portainnesto a vigoria ridotta, Conferisce buona vigoria, omogeneità delle piante, buona produttività, aumento della pezzatura dei frutti, anticipo di maturazione. Si adatta ai terreni siccitosi, argillosi e calcarei. Tollerante ad Armillaria. Pollonifero.
Il pesco è un albero di dimensioni variabili. Può raggiungere anche gli 8 m di altezza, ma in media le piante a piena maturazione sono alte 4-6 metri. Si tratta di una pianta caratterizzata dai germogli alla base del ramo più sviluppati di quelli in cima.
Anche il suo portamento è variabile, e può essere: aperto, compatto, assurgente, colonnare, pendulo, espanso, arcuato. La dimensione e il portamento del pesco sono influenzate, in primis, dal vigore vegetativo, ma soprattutto dalla dimensione degli internodi, carattere qualitativo che cambia a seconda della varietà. Il fusto dell’albero è dritto, con superficie liscia-squamosa. La corteccia è grigio-rossastra e con il tempo tende a scurirsi. Le ramificazioni nelle giovani piante sono di color verde-rossastro, per poi diventare grigie. L’albero ha un apparato radicale molto ramificato ed espanso, anche se piuttosto superficiale.
Le varietà di pesco producono frutti che si distinguono in:
- Pesche per il consumo fresco (a polpa gialla o bianca)
- Nettarine o Pesche Noce (a polpa gialla o bianca)
- Percoche o Percoca.
A livello climatico la coltivazione del pesco resiste molto bene al freddo invernale. Meno tollerate sono le piogge frequenti e l’elevata umidità. Nel periodo primaverile, inoltre, eccessive precipitazioni agevolano l’azione di pericolosi parassiti fungini e ostacolano l’impollinazione. Danni gravi può provocare anche la grandine, specie a ridosso della piena maturazione dei frutti e della raccolta.
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